LETTERA APERTA

 

LETTERA APERTA A TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’…

 

Parliamoci chiaro: la città di Rosolini (SR) è una realtà a cavallo delle due province di Siracusa e Ragusa, ed io, mi sento di affermare che, come tutte le cittadine di confine, Rosolini sia da ritenere una cittadina

nè carne né pesce”.

A scanso di equivoci, mi appresto subito a specificare che io, di origine avolese, sono sposato e residente a Noto, ma opero con una mia attività commerciale dal 1995 in questa cittadina, verso la quale nutro un certo legame affettivo, per cui, ormai, mi considero un “paesano” e non un forestiero. 

…E adesso mi accingo a spiegare il motivo della mia considerazione: sappiamo che la città di Rosolini non ha quel patrimonio urbanistico della vicina Noto, non è un paese rivierasco (vedi Pozzallo) né di montagna, non mi sembra che abbia una agricoltura fiorente, neanche che abbia una qualsiasi altra peculiare identità che la contraddistingua dagli altri paesi viciniori. E quindi, qual’è l’identità di Rosolini? 

Sono consapevole che a primo acchitto, queste affermazioni, potrebbero apparire offensive o pesanti per qualcuno che volesse dimostrare ad ogni costo il proprio nudo e crudo “orgoglio paesano”, ma, in effetti non lo sono affatto e se qualcuno si sentisse ferito nella sua “rusalinità o rusalinitudine” chiedo anticipatamente e umilmente scusa. Le mie, comunque, sono constatazioni “a fin di Bene”. 

Come ho già detto sopra, la mia analisi, è soltanto frutto di un legame affettivo verso la cittadina, un gesto d’amore verso una comunità orgogliosa, sincera, legata moltissimo alle proprie tradizioni, alla propria storia, ai propri costumi, ma che deve però volgere il proprio sguardo al futuro, pensare ai propri figli. 

E, mi sembra, che questa comunità,

  • non stia proprio pensando a quelli che verranno,

  • non stia proprio preparando il terreno per accogliere il seme delle nuove generazioni che ahimè andranno alla ricerca di lontani terreni più fertili e ricettivi. 

E allora, con lo spirito

  • di chi va oltre la casacca indossata da ciascuno di noi

  • di chi va oltre i colori politici seppur variegati e dai buoni propositi

 mi chiedo e chiedo ai nostri amministratori locali “ illuminati e non “

  • perchè non rivedere, nel nostro ambito, il modello di sviluppo locale attualmente direi inceppato

  • perchè non pensare a un modello di sviluppo diverso coinvolgendo le menti migliori, le persone di buona volontà che amano la propria città e sarebbero liete, con la loro competenza ed esperienza, di dare un contributo reale per il bene della collettività

 Certo, lo sappiamo tutti, la crisi è mondiale, ha origini molto lontane, ma, come dicono alcuni esperti, è l’occasione per ritoccare in maniera sistematica il modello di sviluppo che ci siamo dati, in tutti gli ambiti: locale, provinciale, regionale, nazionale e sovranazionale… 

Tutti, ormai, percepiamo la “salute” della nostra economia locale: il settore agricolo, nei vari comparti ha i “suoi problemi”, così anche il settore commerciale, artigianale ed edilizio, e comunque, è noto a tutti, che nel nostro comprensorio, non esiste un vero e proprio tessuto di quella piccola-media impresa ritenuta (a parole) il fulcro della nostra economia nazionale nonchè motivo di orgoglio e vanto all’estero.

 Per una serie di politiche strane, pianificate “altrove”, di cui il discorso sarebbe molto lungo da affrontare, hanna preso “piede” nel nostro territorio i Centri Commerciali, che i Comuni del nostro distretto sembra stiano facendo a gara per favorirne la creazione e il loro sviluppo, tendenza verso cui io, personalmente nutro dubbi e perplessità e, ritengo, che il tempo, mi darà ragione. 

E, allora, che fare ? 

La Risposta è : Servizi, Servizi, Servizi 

Cominciare A Pensare A Una Città Di Servizi 

Riorganizzarsi E Ristrutturarsi Per Erogare Servizi

A Tutto Il Comprensorio Dei Comuni Del Sud-Est

 Questa è una identità possibile e fattibile che la città di Rosolini si potrebbe dare 

Occorre creare, sviluppare e pianificare servizi a 360° per le imprese, per le pubbliche amministrazioni del territorio, con un occhio di riguardo anche ai paesi africani che si affacciano sul mediterraneo. Secondo me, i nostri amministratori locali e regionali, che si sono succeduti negli ultimi dieci anni ( per non andare più lontano) non hanno percepito le opportunità immense che potrebbero scaturire da una efficiente ed efficace politica economica mirata anche verso questi paesi che in tanti aspetti sono simili a noi…

Certo, così il discorso sembra generalizzato, ma, questa mia analisi è aperta a qualsiasi apporto/contributo di persone portatrici di altre competenze e altre sensibilità. 

Nel mio caso specifico, nel campo informatico (I.T.), ho un sogno, che ho diverse volte accennato ad amici e colleghi: creare un Centro Tecnologico, un centro specialiazzato sulla tecnologia dell’informazione e della comunicazione, ossia un Polo ICT (Information and Communication Technology) in grado di erogare in primis una serie di servizi al nostro comprensorio e in un secondo tempo replicare i progetti in altre realtà. Ecco, qui, un elenco di servizi/progetti attuabili, elenco non per niente esaustivo e quindi suscettibile di integrazioni e migliorie : 

  • Promuovere la diffusione del sistema operativo GNU/Linux, del Software Libero e del modello di sviluppo Open Source all’interno delle realtà produttive, degli enti pubblici locali, delle scuole. Si consideri che questa è la tendenza verso cui si sta andando sia in Europa che nel resto del mondo

  • Progettare e implementare piattaforme software TLC in grado di erogare servizi al settore marittimo e alla logistica: ciò riguarda in particolare modo le nostre imprese di trasporto via terra e via mare, le nostre imprese agricole

  • Progettare e implementare piattaforme software per il Turismo per una migliore gestione e manutenzione di quel Sistema Turistico Locale di cui un po’ tutti parlano ma che poi, concretamente non sanno quali strumenti utilizzare

  • Progettare e implementare piattaforme tecnologiche per il Digital Signage, nuovo modello mediatico per la comunicazione digitale a carattere promozionale, pubblicitario e informativo. Dalla lettura di riviste del settore, ho avuto modo di constatare che il sistema tradizionale di comunicazione pubblicitaria e informativa, per una serie di motivi oggettivi e tecnologici, è da ritenersi “obsoleto” o quantomeno insufficiente per raggiungere i propri obiettivi e quindi la necessità di ricorrere alla nuova tecnologia del Digital Signage (DS) più immediata e mirata nei confronti del destinatario/consumatore

  • Studio, progettazione e implementazione di una serie di tecnologie che mirano alla razionalizzazione e ottimizzazione dei costi tecnologici in una Pubblica Ammininistarzione Locale (PAL), in poche parole “risparmio”, auspicato un pò da tutti nonchè da esigenze reali di bilancio.

In particolar modo:

– Progettazione e installazione di soluzioni VOIP, per l’abbattimento dei costi telefonici del Comune e delle sue sedi periferiche

– Razionalizzazione e ottimizzazione della infrastruttura informatica di ogni Comune attraverso l’utilizzo di strumenti software in grado di censire, monitorare e gestire tutte le risorse hardware e software sia per quanto riguarda la manutenzione che l’assistenza

  • Progettare e realizzare infrastrutture wireless nei Comuni e località non raggiunti dal servizio ADSL in modo da abbattere il digital divide e consentire a cittadini, aziende e Pubbliche Amministrazioni di connettersi in banda larga. Tale Sistema Wireless può essere esteso (a vario titolo) anche a tutti quei Comuni, località, strutture ricettive di qualsiasi tipo, con forte vocazione turistica o con notevole afflusso di persone che hanno necessità di connettersi a Internet

  • Studiare, progettare e realizzare sistemi integrati per la pianificazione della sicurezza urbana, in grado di sviluppare un sistema di controllo capillare del territorio attraverso apparati tecnologici di video-sorveglianza collegati tra di loro e con le Forze dell’Ordine, mediante connessione wireless. Tali progetti dovranno coinvolgere in modo sinergico le imprese locali e non affidarsi ad aziende magari di levatura nazionale, ma che, alla fine, per una serie di motivi più o meno dubbi, non fanno altro che far lievitare notevolmente i costi di realizzazione, a scapito di tutta la collettività, naturalmente…

  • Centro di Formazione con postazioni multimediali per l’erogazione di corsi ben strutturati per specifiche necessità ed esigenze dei fruitori che provengono dal mondo della Scuola, dell’Impresa, della Pubblica Amministarzione Locale

  • Centro di Ricerca in collaborazione con le Facoltà universitarie interessate non solo al settore High-Tech ma anche al Marketing, per lo studio e la creazione di nuovi prodotti derivanti dalle risorse agricole del nostro territorio, anche perchè non tutti i prodotti agricoli sono consumati freschi. Lo sappiamo tutti, le nostre derrate agricole, vengono SOLO lavorate o, al massimo semilavorate in loco, il prodotto finito, quello che compriamo al supermercato, viene ideato, progettato e realizzato altrove, spesso nel Centro-Nord. Non c’è da stupirsi poi che il Latte di Mandorle “Avola” o il “Ciliegino di Pachino” opportunamente confezionati “con sistemi e regole di packaging “ studiati dagli esperti del Marketing, li ritroviamo negli scaffali del supermercato. Ritengo che, la vera ricchezza sta nel valore aggiunto che è stato apportato con la creazione del prodotto finale, del latte di mandorla imbustato, del ciliegino inscatolato.

  • Un Auditorium dotato di moderne tecnologie multimediali, per convegni e manifestazioni al servizio del territorio. 

Naturalmente, queste mie idee, sono pronto a condividerle con quanti vorranno credere in questo PROGETTO, apportando magari, secondo la proprio professionalità, il proprio positivo contributo di: suggerimenti, migliorie, aggiustamenti di vario tipo. 

Rosolini, 17 luglio 2009 

Firmato

Pulzello Giuseppe

Titolare della

MIPS INFORMATICA di Pulzello Giuseppe

Via Manzoni, 62 – 96019 ROSOLINI

Tel. 0931.1814831 Mobile: 3388205361

Email: mipsinformatica@simail.it

My Blog: https://peppinopulzello.wordpress.com

25 pensieri su “LETTERA APERTA

  1. caro peppino, le tue parole sono sante e vere.
    Machavelli diceva: ” chi ha di che occuparsi se ne occupa, chi, invece, non ha di che occuparsi, si occupa dei fatti (ca…) degli altri, e fa politica”.
    Questo significa che le persone per bene, difficilmente si occuperanno di politica, avendo di che occuparsi. mentre i soliti mascalzoni, continueranno a governarci, condizionando, secondo i loro gusti, le nostre vite.
    Tuttavia, bisogna non mollare mai. Ho in cantiere un progetto che coinvolge l’ente pubblico. Se va in porto ti coinvolgerò per lavoro.
    Ciao, grazie. Salvatore

    • Intanto, Ti ringrazio per la tua risposta. Voglio solo aggiungere che, ritengo che la mia lettera, abbia anche una valenza politica nel senso naturale del termine, poichè, previa analisi (più o meno condivisibile) del problema, dà delle risposte, delle indicazioni. La Politica (?) di cui Tu parli, quella che si fa dalle nostre parti, è un’altra cosa, e, secondo me, dovrebbe essere chiamata con un altro sostantivo, che, per educazione, evito di dire… Comunque, con questo mio blog, vorrei rilanciare il dialogo e il confronto per produrre (insieme)idee per la città. Chissà che non nasca qualcosa. A presto. Saluti. Pulzelo G

  2. Caro Peppino. Non mi sento affatto offeso dalle tue considerazioni perchè sai che sono condivise da ampia parte dei Rosolinesi. Il discorso però sarebbe profondo da affrontare e non basterebbero pagne e pagine di scritti, e poi a quest’aora di notte. Le tue considerazioni però mi permettono di ricordare, per primo a me che per fare quello che tu chiedi occorre un’amministrazione che che sappia coinvolgere i tanti concittadini, sopratutto quelli sparsi per il mondo che hanno dimostrato di eccellere nei propri campi di azione. Coinvolgerli a dare il proprio contributo, gratis, verso la terra e la città che li ha fatti nascere, crescere, fatti studiare e formare. Secondo te in questo momento è possibile che la classe dirigente che ci amministra possa fare questo nel breve periodo?
    Ciao, buonanotte. Io aspetto tempi migliori e non è detto che non sia questa compagine amministrativa a muoversi in tal senso. Dico solo che per ora sono in tutt’altre faccende affaccendati.

    Buonanotte.

    • Innanzitutto, grazie per la tua risposta. Il BLOG in genere, questo mio blog nello specifico, ritengo, sia una ulteriore forma di democrazia, di libertà, di PARTECIPAZIONE. Proprio per questo, si prefigge, partendo dal basso, con il contributo di tutti, di dare degli input, degli stimoli a CHI ci governa, al di là dei colori politici. L’Intelligenza del Governante, dovrebbe essere un pò illuminata, nel senso di saper ascoltare e percepire le esigenze/necessità mosse dal “basso”. Per quel che mi risulta, oltre a quelli residenti, ci sono “tantissimi rusalinari” bravi e competenti sparsi per il mondo, diverse professionalità anche nel settore I.T., che, penso, se ci fossero le condizioni, sarebbero lieti di rientrare al loro paese natale (con tutta la famiglia) o quantomeno valutare una seria opportunità professionale inerente gli studi effettuati. A presto. Saluti. Pulzello G

  3. ciao peppino, e con immenso piacere che ho letto la tua lettera,anche se informaticamente parlando io non sono tanta addentratonel campo, però facciomie le tue considerazioni di carattere socio economico, perchè quando ricoprivo il ruolo di amministratore di questo paese a cui Tu sei tanto affezionato, ho cercatoimn tutti i modi di aprire una finestra con i paesi africani mediterranei (TUNISIA) con incontri, presso l’ambasciata di Tunisi a Palermo,e di conseguenza anche a rosolini, ma tutto e rimasto in aria, vuoi sapere la causa?, la politica fatta come tu descrivi, con i piedi. comunque se ti può servire un mio aiuto (per quello che posso fare) a contribuire per un miglioramento del settore/comparto economico sono a disposizione
    salvatore pulino

    • Ti ringrazio per la risposta a questa mia lettera aperta, che, mi auguro, avrai modo di passare ai Tuoi amici e conoscenti, per aprire così, in un’ottica propositiva, una discussione sul futuro della città di Rosolini. Ti ringrazio anticipatamente per il contributo che vorrai dare a questa mia iniziativa. Visti i tempi, è bene ribadire che non ci possiamo permettere più UNA POLITICA CON I PIEDI, ogni cosa fatta o non fatta, più o meno bene, più o meno dubbia, più o meno lecita…, è destinata, volente o nolente, a ripercuotersi in modo ESPONENZIALE sulla collettività, sul futuro di quelli che verranno appresso. Ritengo, che sia cambiato anche il modo di fare politica, solo che però, diversi soggetti, in TUTTI gli schieramenti, non se ne sono accorti. Ormai c’è Internet, ci sono i Blog e i Social Network, ossia nuovi strumenti e nuove forme di comunicazione. di partecipazione, di condivisione di idee e progetti. Non ascoltare o quantomento sottovalutare le prerogative che provengono “dal basso”, significa essere non lungimiranti, ciechi. A presto. Saluti. Pulzello G

  4. Ciao Peppino,

    ho letto e “riletto” con molto interesse la tua “lettera aperta” perché sono molto importanti le cose che hai esposto. Sicuramente la leggerò altre volte ancora e magari la stamperò per farla leggere ad altri.

    Posso dirti che condivido pienamente con ciò che dici. Pur essendo un rusalinaro non mi sento affatto offeso dalle tue considerazioni anzi parlando con amici dei paesi vicini quasi quasi mi vergogno di esserlo.

    Si vive in questa staticità politico-sociale che quasi fa paura. Rosolini è un paese morto! E noi cittadini lo siamo insieme a lui perché non abbiamo né la voglia né le palle per ribellarci. La politica locale fa poco o niente per farlo rinascere…penso che diventeremo ospiti degli extracomunitari visto che stanno popolando sempre più le nostre città.

    Per quanto riguarda l’offerta di servizi che rosolini potrebbe offrire condivido quello che dici. Posso aggiungere che noi come azienda SUD IMPIANTI abbiamo creduto che il servizio offerto sia un punto chiave dell’attività imprenditoriale.
    Infatti non vendiamo solo tubi e raccordi per irrigazione agricola e residenziale, abbiamo aggiunto un ufficio tecnico-agronomico proprio per offrire un servizio all’agricoltore dando il progetto di ciò che vuole realizzare, studiando il corretto dimensionamento dell’impianto e fornendo piani di concimazione per le proprie colture al fine di creare un rapporto a 360°. Il tutto non si deve concludere con la sola compravendita. Ci siamo anche affacciati ai paesi del nordafrica (Tunisia e Libia) ma, benché lavoro ce ne sia abbastanza, è molto difficile entrare in quei mercati.

    L’idea di creare un centro tecnologico a Rosolini è bellissima e penso che sarebbe un punto di riscatto per tutti quelli che pensano male di noi.
    Mi piace lo sviluppo di linux perché è molto robusto ed affidabile e soprattutto è gratuito. Io personalmente mi sono messo in testa di creare (per la mia azienda) un firewall basato su linux recuperando qualche macchina obsoleta.
    Sulle altre ipotesi di sviluppo non so molto ma credo che siano valide basi su cui studiarci sopra.

    Chissà che un giorno la scritta “ROSOLINI città del Carrubbo” possa essere sostituita con “Rosolini città dei CERVELLI”.

    P.S. tienimi informato sugli sviluppi di questo bel progetto.

  5. Ti ringrazio di cuore per le riletture della mia “lettera aperta”. Voglio ribadirTi però che non bisogna mai vergognarsi delle “proprie origini”: ognuno di noi proviene da un contesto, da una realtà, dove è nato, cresciuto e si è formato, “sono i cittadini che fanno la città”, dipende da noi creare le condizioni per riemergere, apportando un contributo di idee e di progettualità, il tutto però condito con un pizzico di buon senso e umiltà. Questo mio BLOG, potrebbe essere uno dei tanti strumenti per mettere in moto alcuni processi…e fare rinascere questa città che Tu consideri “morta”. Non mi trovo d’accordo invece con il tuo giudizio sugli extracomunitari, che ritengo, siano una risorsa da “gestire meglio” ma irrinunciabile per la collettività così come lo siamo stati noi, quando eravamo migranti, negli anni addietro. A tal proposito, Ti invito alla lettura di un mio post sui migranti che troverai negli altri articoli di questo mio Blog. Comunque, devi anche sapere che, le cose migliori, le idee migliori, sono nate e si sono sviluppate molto meglio in una società multietnica e multirazziale come quella degli Stati Uniti d’America. Fate bene, come azienda, ad orientarvi oltre che sulla fornitura di materiale sopratutto sulla erogazione di servizi, che ritengo, siano, a media scadenza, una strategia vincente. Penso che nel prossimo futuro ci sarà sempre più una società di servizi anzichè una società di prodotti. La direzione da seguire è quella appena accennata. Non capisco quando dici che è “molto difficile” entrare in quei mercati. Riguardo alla mia idea del Centro Tecnologico, se ti fa piacere, anche Tu, potresti dare il tuo apporto positivo, seguendo di tanto in tanto, questo mio Blog, fornendo spunti e iniziative di vario tipo. In merito alla tua frase “Rosolini Città del Carrubbo”, mi sento di dire e aspetto smentita che questo prodotto agricolo del nostro territorio, subisce solo una prima lavorazione in loco, nelle nostre poche aziende locali, poi il semilavorato (tipo farina), viene imballato in sacchi e spedito i tutto il mondo. Da rilevare, che tale prodotto viene impiegato nell’industria conserviera, cosmetica, farmaceutica, dolciaria ecc. Sarei molto contento se tutta la filiera “completa” del carrubbo si estendesse e si sviluppasse nel nostro comprensorio, in sinergia con i Comuni viciniori. Infine, “Rosolini, città dei Cervelli” come dici Tu, è un auspicio, ma, potrebbe essere benissimo una realtà se ognuno di noi, nel Suo ambito, cominciasse a uscire dal proprio guscio e a guardare “NELLA STESSA DIREZIONE”. Resto in attesa di un Tuo fattivo contributo a questa mia IDEA. Continua a seguire questo mio BLOG. A presto. Saluti. Pulzello G

  6. Caro Peppino,
    holetto con interesse la tua lettera aperta ed anche i commenti (paraltro di miei cari amici).
    Hai ragione quando ti chiedi quale sia l’identità di Rosolini. Ed hai ragione quandi affermi di puntare sui servizi.
    Lo stesso tuo desiderio di realizzare un centro tecnologico è assolutamente condivisibile.
    L’argomento, come ovvio, mi interessa perchè ogni apporto di idee, soprattutto se dirette al bene collettivo, è linfa vitale di una società.
    Posso assicurati che in questa direzione si può fare molto.
    Un consiglio che ritengo di darti è questo: vediamoci e parliamo. Individuiamo finalità e percorsi. Contattiamo partner e “cervelli” (come dice tino).
    Una grande mano d’aiuto può darci per esempio il CUMO a cui per altri aspetti, legati allo sviluippo tecnologico, mi sono già rivolto. Puoi contattarmi anche al mio cellulare che ti scrivo in risposta alla tua lettera su facebook o venire in comune.
    tu aspetto
    Un caro saluto
    Nino

    • Caro Sindaco,caro Nino Savarino, Ti ringrazio in primis per avermi dato del tu e, poi, per la tua cortese risposta e conseguente disponibilità. Non puoi immaginare la mia soddisfazione e direi …gioia, nel ricevere, domenica scorsa, il tuo commento. Sai, per dovere di cronaca, debbo anche dirti, che ho attenzionato la mia lettera aperta, ad altri uomini politici locali, di tutti gli schieramenti, ma a tutt’oggi non ho avuto nessun riscontro e, ti confesso, sono un pò rammaricato: voglio sperare, che con i loro “tempi tecnici”, si facciano “sentire”. Comunque, ho la sensazione, che i politici, in genere, sottovalutino (o forse hanno paura?) il fenomento internet e relativi strumenti di comunicazione tipo blog, forum, social network. Questi nuovi media sono talmente diretti,immediati e potenti che, se opportunamente utilizzati, ritengo, possano avvicinare sempre più la politica e la cosidetta società civile, il tutto, nell’ottica di pervenire a quella democrazia partecipativa (e non rappresentativa) da tanti auspicata.
      Ti ringrazio infinitamente per il TUO INVITO a incontrarci, questo accresce il mio entusiamo e la mia grinta per la promozione e pianificazione del mio progetto: Ti contatterò quanto prima! 🙂
      Accetto volentieri il tuo suggerimento del CUMO, tra l’altro, nella mia lettera aperta, avrai sicuramente letto che si parla di collaborazione/partnership con le Facoltà universitarie. Il coinvolgimento del CUMO, potrebbe rivelarsi strategico e nel contempo sinergico sia nella prima fase iniziale di stesura del progetto che successivamente nella pianificazione e attuazione. Chiaramente, l’importante è definire in modo chiaro e trasparente compiti e ruoli di tutte le parti in causa senza perdere di vista però il raggiungimento dell’obiettivo che è quello di creare una struttura efficiente e innovativa che faccia (perchè no)da volano per l’economia del nostro variegato comprensorio.A presto.Pulzello G

  7. Ciao a tutti,
    vorrei essere un pochino controtendenza nel senso che non possiamo aspettarci da un paese che sia “carne” o “pesce” se non ha la materia prima…non può essere “marittimo” se il mare più vicino è a 14km e non può essere “barocco” se appartiene ad un’altra storia…
    E’ normale vivere di luce riflessa ma anche la storia insegna: Noto, Modica, Ragusa… Pozzallo ha un’altra “storia” che deve tutto e solo alla sua posizione geografica.
    Sono invece d’accordo che la chiave di lettura dello sviluppo di Rosolini sta proprio nei servizi…
    Inizio con il fare un esempio: se venite la mattina alla stazione ferroviaria vedrete che già dalle 5, e fino alle 7, c’è tanta gente che va a lavorare fuori (io sono uno di loro).
    A chi dice che Rosolini è un “dormitorio” gli posso solo dare ragione ma sicuramene nel senso buono: si lavora fuori e si dorme a casa!!!
    Caro Peppino anche per la mia professione saprai certamente che ho molte idee e che il polo ICT era (ed è tuttora) nei miei pensieri ma non sono pessimista in questo sia perchè esiste la “materia prima” sia perchè di questi tempi la posizione geografica non è più una limitazione.
    Per esempio, invece di spendere soldi per concerti estivi, meglio 100.000 volte spendere i soldi per iniziare un progetto concreto (oltretutto si deve o no “riempire” con idee l’ex consorzio agrario? Esiste ancora la favola che fare venire turisti a Rosolini serva per sollevare l’economia del paese?
    Però dico, infine, non ricordiamoci di queste cose dopo aver espresso il nostro voto politico…
    Scusatemi per queste frasi scritte di getto…
    Ciao a tutti, Stefano.

    • Ciao, Stefano, Ti ringrazio per il tuo apporto a questa discussione: mi auguro che sia sempre più ricco e propositivo. Tengo a precisare che la mia affermazione “nè carne nè pesce”, è solamente una metafora, vuole significare che la città di Rosolini, a parte la posizione geografica, non ha una identità ben precisa che la caratterizza e la contraddistingue nel contesto degli altri Comuni del comprensorio.Aggiungo anche, che al di là delle motivazioni geografiche e storiche, SONO I CITTADINI CHE FANNO LA CITTA’ e non il contrario! 😦
      Sta a noi, (anche se io “dormo” a Noto) di dare il nostro contributo in termini di idee e progettualità, magari mettendoci in discussione giorno dopo giorno, per il raggiungimento di obiettivi comuni, per realizzare un progetto condiviso e pianificato nell’interesse del BENE COMUNE. Questo mia lettera aperta,questo mio blog, potrebbe essere una punto di incontro e di partenza.
      Riguardo alle materie prime che tu dici, sono d’accordo, a Rosolini, ci sono notevoli risorse umane, sono di vario tipo e dalle variegate esperienze, ma, non basta, “per fare delle cose belle”, occorre mettersi insieme,credere nello stesso progetto, condividere e promuovere le proprie idee con gli altri…il tutto condito con un pizzico di umiltà, di buon senso, mettendo da parte l’orgoglio e l’egoismo personale, le invidie e gli arrivismi vari, nonchè gli affarismi, tutte cose che, sappiamo tutti, sono prerogative di noi “umani”.
      Tuttavia, io credo fermamente su quanto esposto nella mia lettera aperta e mi aspetto da parte tua (se lo vorrai, chiaramente) un Tuo impegno per creare una squadra, un gruppo di lavoro (team), per pianificare e realizzare questo progetto.
      Fatti vedere.Ti aspetto.Ciao.Pulzello G

  8. Ciao Peppino,
    ho letto solamente adesso la tua lettera.
    Mi ha fatto tanto piacere leggere le tue idee che credo ottime per la salute di Rosolini visto che, come già citato da Stefano, non gode di un’ottima posizione geografica.
    Spero che a Rosolini si muova qualche cosa perchè, come bene tu sai, io lavoro a Rosolini ma i miei lavori vanno a finire tutti nelle aziende del nord Italia.
    Sarei felice, essendo nel campo dell’informatica, essere di aiuto nella realizzazione di nuovi progetti futuri per il nostro paese.
    Spero che gli amministratori di questo paese inizino a fare qualcosa per il nostro paese invece di litigare fra di loro.
    Purtroppo noto che chi ci amministra pensa più ad insultarsi che a fare crescere il nostro paese.
    Seguirò il tuo blog per sapere nuovi sviluppi.
    Contattami quando vuoi. A presto.

    • Grazie per il tuo riscontro positivo. Però, vorrei sbagliarmi, ma, mi sembra che, dalle tue parole, traspaia in modo leggero, una sorta di fatalismo, di vittimismo, che è prettamente tipico di noi Siciliani. Se è così, è arrivato ormai il momento di abbandonare una volta per tutte questo atteggiamento: è fortemente penalizzante per una comunità quale quella siciliana che si vuole finalmente riscattare e proporsi come protagonista tra i Paesi del bacino del Mediterraneo! In merito alle tue soluzioni che tu affermi “vanno a finire nelle aziende del nord Italia”, mi sento di dire, che ormai, nell’era della globalizzazione generale,”DA SOLI”, “non si va da nessuna parte”, occorre mettersi insieme per creare delle strutture aziendali capaci di affrontare meglio le sfide che il mercato globale a tutti ci impone. Non mi trova d’accordo la tua polemica sull’operato dei nostri amministratori locali: sono parole che sento “tutti i giorni al bar”. Ritengo sia arrivato il momento di sbracciarsi le maniche: TUTTI! NELL’INTERESSE DI TUTTI!
      A tale fine, ti invito a rispolverare “l’apologo di Menenio Agrippa” (lo ricordo dalle elementari!) che troverai nella sezione aneddoti di questo blog. Quindi nell’ottica di quella democrazia “partecipativa e non rappresentativa” di cui parlo spesso in questa discussione aperta, mi fa piacere ricordare quella frase di John Fitzgerald Kennedy che diceva: «NON CHIEDERE al tuo Paese cosa può fare per te, ma chiediti cosa puoi fare per il tuo Paese». Ecco, anche da Te, mi aspetto, per questo mio progetto, un contributo in termini di idee e progettualità, parole ripetitive che chiedo sempre a Tutti.Ciao.A presto.Pulzello G

  9. Ciao Peppino, ti scrivo per farti sapere che mercoledì 12 p.v., alle ore 19,00, presso il polivalente comunale di via Ferreri si terrà un incontro organizzato dal C.U.M.O. e dal suo amministratore delegato, dott. salvatore Cavallo. sarà presente l’amministrazione comunale. Ti prego di girare il presente invito a tutti quelli che hanno risposto alla tua lettera aperta, perchè sarà sicuramente un incontro interessante e poi, in quella sede, potremo pubblicamente riprendere quanto da ciascuno di noi scritto in questo blog. Per maggiori informazioni ti chiedo di contattare Salvatore Cavallo.

    • Ti ringrazio, Salvatore, per il tuo gentile riscontro, ma, questo incontro, mi era già stato segnalato dal Sindaco, Avv. Nino Savarino, il quale, in seguito a questa mia lettera aperta, mi aveva invitato a un incontro presso gli uffici comunali.
      Durante questo colloquio cordiale con il Sindaco, che ha espresso la sua disponibilità nonché apprezzamento del mio progetto, ancora in fase embrionale, mi ha, appunto suggerito di contattare il CUMO, nella persona dell’amministratore delegato Dott. Salvatore Cavallo, il quale, proprio in questi giorni, avrebbe organizzato un incontro presso il polivalennte di Rosolini. Comunque, grazie lo stesso, ci rivedremo là. A presto.Ciao. Pulzello G

  10. Caro Peppino, eccomi a rispondere ai tuoi ripetuti solleciti. Trscorrendo il periodo estivo nella mia casa al mare (zona Pachino) non servita da “servizi” informatici, non mi è stato possibile. Solo ora riesco a leggere la tua lettera, che, in due parole: interamente condivido. Colgo, comunque, l’occasione per esternare un mio personale pensiero, in particolare per la formazione del “Centro tecnologico” da te citato. Come certamente saprai, l’Amministrazione Comunale mi ha conferito, insieme all’ing. Mingo, l’incarico della “revisione del P.R.G”, che indubbimente costituisce il presupposto per uno sviluppo “socio-economio-urbanistico” della città. La legge regionale, di competenza, prevede che la redazione dello strumneto urbanistico generale, sia preceduo dal documento programmatico, ossia, dalle “Direttive Generali” che indicheranno gli aspetti dello sviluppo urbanistico della città e delle sue correlazioni socio-econoiche. Tale documento diventa efficace con il provvedimento Consiliare di approvazione. Qundi un importante documento di previsione del futuro, ma anche di consolidamento dell’esistente, attraverso il quale il massimoorgano politico di previsione (Consiglio Comunale) potrà delineare e definire le strategie per il futuro di Rosolini. Ma bada bene, il futuro è anche la conservazione e rivalorizzazione del passato. Su questo concetto servirebbero molte pagine. Voglio invece fare osservare tre concetti, fra i tanti, che ho espresso (in epoca non sospetta) nelle c.d. “direttive generali”, che qui ti riporto con il taglia ed incolla:

    PREMESSA (sintesi) E’ sotto i nostri occhi la crisi della “città pubblica”, delle politiche dei servizi per standard, quantitativamente deficienti e qualitativamente incapaci di strutturare lo spazio pubblico e di dare “forma alla città” nella proliferazione delle periferie.
    L’inadeguatezza delle politiche pubbliche nell’intercettare fondamentali istanze di qualità di vita, di fondazione di identità, di rapporto equilibrato e profondo con il territorio e con la storia dei luoghi, costituisce una delle più generale “crisi di transazione” tra luoghi dell’espressione dei bisogni e luoghi della decisione e del governo, tra ambiti non riducibili l’uno all’altro e modalità di produzione di senso e di interazione.
    Più frequentemente, si rileva che l’insuccesso dell’azione di piano non ha origine solamente nella «incapacità della pianificazione di rispondere efficacemente alla struttura reale dei bisogni», ma da altre cause, tra le quali le lungaggini burocratiche derivanti dal rispetto di «complessi vincoli normativi e stressanti itinerari procedurali» che a fronte di grandi quantità di risorse e di tempo impiegati, produ-cono risultati modesti o già superati dagli eventi o spesso perché molte delle politiche previste restano sulla carta e, se attuate, non riusciranno a raggiungere il grado di efficienza ed efficacia atteso, innescando conflitti tra attore pubblico. L’attuazione di processi di partecipazione e condivisione delle politiche urbane, appare quella effettivamente più percorribile ed in grado di assolvere il compito, non tanto per la volontà ideologica di coinvolgere gli esclusi (come avveniva nel passato), ma piuttosto perché in grado di restituire credibili-tà ad un processo di gestione del territorio sempre più in crisi, ora ancor più alla luce del nuovo testo normativo sulle espropriazioni che amplificherà il conflitto fra pubblico e privato.

    …1) L’approccio partecipativo–condiviso.
    La prassi urbanistica non può più pensare che gli interventi influiscano unicamente sulla componente fisica del territorio. Nuovi ambiti e valori, a volte trascurati, si rivelano oggi altrettanto necessari per la buona riuscita del progetto comune di città. Ecco perché alle più sperimentate metodologie di analisi di tipo tecnico–razionale», vanno associate «quelle derivate dall’esperienza dei luoghi e dal loro ricor-do (le emozioni che suscitano, le memorie che evocano, i luoghi simbolici e densi di significati), senza trascurare però anche connotazioni, meno “nobili” e più pratiche, relative a problemi di costo e di tempi di realizzazione degli interventi, compatibilità rispetto ad obiettivi di carattere generale e di ri-spondenza agli obiettivi specifici degli attori in campo, perseguendo possibili e coerenti obiettivi di equità e di giustizia distributiva. Tali principi sono alla base della buona governance e dei cambiamenti proposti: apertura, partecipazione, responsabilità, efficacia e coerenza.
    Ciascuno di essi è essenziale al fine d’instaurare una governance più democratica e più vicina alla collettività. Una maggiore partecipazione consentirà di aumentare la fiducia nel risultato finale e anche nelle istituzioni, non potendosi, in ogni caso, eludere l’applicazione delle leggi in materia di pianificazione e gestione del territorio. Ma la partecipazione non dovrà istituzionalizzare le proteste, che di per se non sono un ostacolo ma una necessaria, dovrà invece perseguire una più efficace elaborazione, basata su consultazioni tempestive ed un maggiore coinvolgimento della cittadinanza e dei giovani, in particolare, nella vita della città, non limitandola alla sola consultazione e ancor meno a sondaggi d’opinione, ma un “possibile” coinvolgimento nel processo decisionale, nel tentativo di fare emergere “una cittadinanza attiva”, quanto più ampia possibile ed aperta, colmando quel “vuoto” indotto dalla mancanza di comunicazione tra attività pubblica e vita quotidiana che si percepisce in particolare nell’ambito territoriale, nel quale la teoria e la prassi urbanistica, amplifica a dismisura la responsabilità sociale del pianificatore, chiamato a regolare tutti i processi di trasformazione della città e del territorio, rilevandosi spesso inadeguata e non pronta a gestire e controllare uno scenario sempre più complesso, morfologicamente governato dalle regole del mercato, socialmente mutevole, instabile e culturalmente diversificato.

    …2)Riqualificazione e trasformazione urbana – il centro storico come bene primario.
    Il processo di ricomposizione dell’identità storico – architettonica del paesaggio della città legale, fortemente compromessa dal boom edilizio degli anni 70 e 80, anche attraverso nuove prospettive e metodologie costruttive, ed incentivi, capaci di suscitare un nuovo e mutato interesse verso l’ambiente urbano, si pone come elemnto imprescindibile, al fine di invertire la mera tendenza a costruire “posti letto” ed indurre l’uso di sistemi mirati alla qualificazione energetica degli immobili nonchè suscitare nuovi e/o maggiori interessi nella sistemazione ed uso degli spazi esterni. Il centro storico deve considerarsi un bene primario di tutta la città. Dovranno definirsi possibili percorsi finalizzati al miglioramento dell’immagine e della sua attrattività, alla incentivazione degli interventi di recupero dell’abitare edel riuso degli immobili, in base ad un criterio di coerente re-identificazione architettonica e lo sviluppo di dinamiche finalizzate alla “ristrutturazione” delle altre tematiche funzionali, oltre alla residenzialità, quali ad esempio: il commercio, i servizi, artigianato di servizio, la mobilità pedonale e veicolare, gli investimenti, la comunicazione, il marketing, ecc.; L’asserita “re-identificazione”, si fonda nella antica relazione “prima/dopo” (da sempre oggetto di estenuanti confronti), presumendo che uno stesso «oggetto» ordinario «sopravviva», in un qualche senso oggettivo, nel tempo, nonostante le sue proprietà cambino secondo il ricorrente concetto della «persistenza», supponendo la sopravvivenza oggettiva di un oggetto che può estrinsecarsi certamente nel suo «permanere» ma soprattutto nel suo «protrarsi», cioè nella «conservazione di una identità (che non esiste più)» o nella «re-identificazione nel tempo». Un processo di “ricostruzione dell’identità storico- architettonica” di un ambito urbano, attraverso l’introduzione di possibili percorsi di ricomposizione e riscrittura del linguaggio architettonico sarebbe certamente capace di indurre l’auspicato recupero delle funzioni di centralità urbana della zona, oggi caratterizzata da un pendolarismo urbano relazionato alle poche funzioni di servizio e pressoché svuotato di quelle residenziali, commerciali e di piccolo artigianato. L’azione della re-identificazione e riuso edilizio, deve essere sostenuta dall’introduzione di nuove opzioni di fiscalità urbanistica, capaci di invertire il progressivo processo di svuotamento e, da analisie sui possibili flussi pedonali in differenti assi commerciali, sulle abitudini dei frequentatori, sondare la loro opinione e percezione della città, le abitudini dei commercianti le loro opinioni e percezioni per prevedere in stretta collaborazione ed in sinergia fra attori pubblici e privati.

    …3) Le diverse vocazioni da mettere insieme:
    – Le valenze delle peculiarità naturalistiche con investitori esteri e dell’intero bacino del Mediter-raneo;
    – L’attività di mobilità agro-turistica;
    – La tradizione al commercio;
    – L’eccellenza artigianale e la specializzazione dei giovani (istituzione del Centro Interprovinciale della Formazione Artigiana);
    – I servizi amministrativi e di terziario avanzato;
    – la città delle culture;
    – la città dei servizi;

    Come, puoi ben intuire, caro Peppino, la “questione” alla quale ti riferisci, assume molti altri ed articolati aspetti e sfaccettature, che certamente non devono scoraggiare ma al contrario suscitare “le coscienze” di tutti ed operare nel bene comune della collettività e non dei singoli, sebbe da questi ultimi, sembra un paradosso, muove ogni utile sinergia per il bene di tutti, ma questo ad oggi è stata una utopia.
    Per la città che riprende ad operare, dopo le vacanze, si prepara una stagione importante che mi auguro sia affrontata con giudizio ed equilibrio nel bene di tutti.
    Per concludere, la tua idea del “Centro Tecnologico”, nell’ambito di quanto espresso al superiore punto “1” – partecipazione e condivisione, troverà adeguta previsione urbanistica, al fine di poter sviluppare quel “Polo ICT (Information and Communication Technology)” che di per sè non costituirebbe una vera e propria “idetità” della città, ma sicuramente un interessante trattore di interessi economici e quindi di benessere. INIZIAMO A CERCARE GLI INVESTITORI.
    Ciao.

    • Carissimo PEPPE, ti ringrazio per il tuo articolato intervento. Debbo ammettere che ho riletto diverse volte il tuo commento, alcune parti del quale sono espresse in un linguaggio abbastanza tecnico, quasi “burocratese” (mi perdonerai per questo termine 🙂 ), lontano dalla mia forma menthis, ma, questo è un mio problema. Tuttavia, apprezzo e rispetto moltissimo il tuo pensiero, parte del quale, come tu affermi, l’hai esternato “in tempi non sospetti”. Capisco e sono consapevole che nella pianificazione urbanistica di una città, concorrono molte variabili, e, come dici tu, non sono solo quelle legate prettamente al territorio, il che, mi fa dedurre, che la stesura di uno strumento urbanistico valido, efficiente ed efficace, “dovrebbe essere” frutto di un lavoro di squadra, la cui composizione dovrebbe abbracciare non solo urbanisti, ingegneri, architetti, geologi, geometra, ma anche esperti di economia, filosofi, antropologi, sociologi, psicologi, insomma tutte quelle “menti migliori” provenienti dalla tanto famigerata “società civile”. Anzi, aggiungo che, tutte queste variegate competenze, dovrebbero essere dotate del migliore mix di “mente e cuore”…
      Concludo questo argomento facendo notare che dalla rilettura di quanto da te menzionato nelle tue cosidette “direttive generali”, non riesco a spiegarmi o meglio, a motivare la nascita quasi indiscriminata di “Centri Commerciali” nel territorio di Rosolini…Qualcuno direbbe “che ci azzecca?“ con tutto quello che si dice di interrelazione tra territorio e cittadino. Io, da parte mia, mi sono dato una spiegazione, ma, preferisco tenermela riserbata, per non suscitare l’ira e/o l’ironia di qualcuno.
      Comunque, queste mie ultime parole, sono dette da “un non addetto ai lavori”, e andare avanti nel discorso, mi porterebbe lontano dagli obiettivi che mi sono posto in questa lettera aperta.
      Nell’ottica di “quell’ apologo di Menenio Agrippa” che cito sempre in questo mio Blog, anch’io, mi considero un esponente della società civile, dove ognuno dovrebbe fare “benino la sua parte”e, come tale, sono promotore di un’idea, un progetto, discutibile e migliorabile, ma, ritengo un progetto fattibile e valido che consiste nella realizzazione di in Polo Tecnologico ICT a Rosolini. Tale Centro high-tech dovrebbe fornire servizi e soluzioni innovative a tutto il comprensorio del Val di Noto in primis, e successivamente uscire dall’ambito provinciale per poter abbracciare anche i paesi che si affacciano nel Mediterraneo. Nell’ambito del tuo ragionamento tu, parli “di un insieme di vocazioni da mettere insieme”, ma, con il dovuto rispetto delle vocazioni locali, intrinseche al territorio, ritengo che senza formazione, ricerca e innovazione , non si possono creare le condizioni ottimali di sviluppo in tutti i settori della nostra economia: dall’agricoltura all’artigianato, dal commercio ai servizi, dagli enti pubblici alle scuole. Quindi, torno a ribadire: Formazione, Ricerca e Innovazione, che tra l’altro sono i tre MUST di questo Centro Tecnologico da me auspicato: tale centro high-tech dovrebbe inoltre studiare e progettare soluzioni tecnologiche ad hoc di cui, io, parlo nella lettera aperta. Quindi, per concludere, nonostante le legittime sfaccettature da te menzionate, ritengo che tale Polo Tecnologico ICT, se pianificato e realizzato con “scienza e coscienza”, abbia tutte le carte in regola per poter diventare gradualmente “la nuova identità” della città di Rosolini e, in ogni caso, se quest’ultimo termine, ti dovesse sembrare “troppo impegnativo”, intanto AIUTAMI a promuovere la SUA nascita e realizzazione: il TEMPO, farà il resto 🙂 . Ciao. A presto.
      Pulzello G

  11. Ho aperto questo BLOG diversi mesi fa, con tantissima passione ed entusiasmo, con l’obiettivo di prospettare e condividere “insieme” nuove idee, progetti e soluzioni. Tutto questo perchè sono convinto che “SOLO METTENDOSI INSIEME” si possono creare opportunità di lavoro, di fare impresa, tutte cose che ahimè, nel nostro Meridione sono alquanto più difficili: non solo per le cause che tutti conosciamo, ma, anche perchè siamo TROPPO individualisti…e i nostri politici “sono lontani dalla Gente”, distaccati dal Territorio, tranne nei fatidici 20 giorni che precedono le elezioni…
    Ogni tanto, i nostri politici, compatibilmente con i loro mille impegni, dovrebbero “ascoltare” le prerogative che vengono dal basso, dalla gente, dal mondo internet: disattendere tutto questo significa essere non lungimiranti, relegati nel “loro vecchio modo di fare politica”ormai non più proponibile ai nostri tempi.
    Comunque, confesso che da diverso tempo, a mezzo email, comunico questo mio progetto a tutte quelle forze sociali, politiche ed economiche che insistono sul nostro comprensorio, ma, ahimè, non ho ricevuto un riscontro adeguato, anzi, a volte, ho la sensazione di trovarmi davanti a un muro di gomma, il che mi lascia profondamente amareggiato e rammaricato. Pur tuttavia, nonostante questo, nonostante il contesto socio-economico e politico, deprimente e scoraggiante, io, continuo ostinatamente per la mia strada, a promuovere e divulgare il mio progetto, sforzandomi di CREDERE nelle persone, in ogni caso..e comunque. Sono terribilmente fiducioso nel buon senso delle Persone.
    Pulzello G

  12. Gentile peppino,
    Ho letto fra le tante e.mail quella tua, dove mi chiedevi di pubblicizzare, il tuo sogno di un Centrotecnologico, un centro specialiazzato sulla tecnologia dell’informazione e della comunicazione, ossia un Polo ICT (Information and Communication Technology) in grado di erogare in primis una serie di servizi al nostro comprensorio e in un secondo tempo replicare i progetti in altre realtà.
    Sono disponibilissimo se mi fai capire di più l’utilità e le ricadute in termini di progresso e benefici per la comunità. Potrebbe essere interessante quale punto programmatico nella campagna elettorale prossima del giugno 2010 di Ispica Siciliasud è oltre al cartaceo in rete “Siciliasud.net” Il Carteceo è un quindicinale con pagina di cronaca su Rosolini mentre l’On line è un quotidiano in tempi reali. Facciamo informazione e soprattutto comunicazione
    A tua completa disposizìone. Ad maiora. Abbracci affettuosi Piero Controsceri.

  13. Caro Giuseppe, alcuni temi da te proposti sono così sentiti dal sottoscritto, semplice dipendente comunale, e quindi con una passionalità tutta civica (come dimostra l’indirizzo del mio sito web) che ti prego di postarle, sostituendo solo la parola Avola a Rosolini, su comunaliavola.blogspot, del quale tra l’altro sei uno degli autori, a beneficio dell’amministrazione (che ci tiene sott’occhio)e di tutta la collettività avolese. Temi come l’open source, voip ecc., piattaforme software per il turismo e quant’altro che sono sinonimi di risparmio e innovazione, sono la risposta naturale a questo tempo di sprechi, incapacità e corruzione purtroppo imperanti su scala planetaria.
    Riguardo il triste, ormai endemico, mancato riscontro dela classe “dirigente” penso che sia un problema di mancata energia. Bisogna affiancare alla proposta dell’innovazione tecnologica quella delle scienze interiori se si vuole convincere le persone che è possibile fare le cose che si pensa di non poter fare, semplicemente aggiustando o inserendo nella propria quotidianità, innesti di intelligenza mirata e applicata (sedute meditative anche laicamente praticate) capaci di fornire quel surplus di energia necessaria all’adozione di scelte etiche e veramente funzionali. Grazie.

    • Caro Fedele,
      prima di tutto, vorrei ringraziarti del tuo intervento nel mio blog. Mi auguro che tu abbia letto oltre la mia lettera aperta, i post che alcuni amici hanno voluto sottoporre e relativi miei commenti. Come avrai avuto modo di vedere, l’ultimo contributo risale al 18 ottobre del 2009 e, sai perchè?
      Perchè dopo aver sollecitato insistentemente le varie forze sociali, politiche, economiche nonché vari esponenti della società civile, ho dovuto ahimè registrare una indifferenza strisciante, un muro di gomma che mi hanno quasi mortificato in modo tale da desistere e riprendere a farmi i ca…voli miei come del resto fanno un po’ tutti. ( A ciusciari ‘o mulu ‘ca nunnavi siti…)
      Purtuttavia, da poco tempo, in sintonia con i miei impegni lavorativi, sono ritornato a promuovere la mia idea, il mio progetto, che, visto la situazione attuale, non è detto che debba essere per forza creato a Rosolini! Se ci sono le condizioni, sarei disponibile a valutare l’opportunità di attuarlo anche in altre realtà più sensibili e recettive…
      Comunque, consapevole di essere ripetitivo, torno a ribadire che da soli non si va da nessuna parte, non possiamo continuare egoisticamente e ottusamente a coltivarci il proprio orticello. Come viene spesso annunciato ormai da molto tempo da più di uno dei nostri rappresentanti politici, nel nostro contesto socio-economico attuale, con l’ombra della globalizzazione, dobbiamo FARE RETE, FARE SISTEMA, aggiungo io, che, dobbiamo rivedere in tutte le sue sfaccettature, il modello di sviluppo locale che ci siamo dati negli ultimi vent’anni. Per fare questo, occorrono idee nuove e progettualità, da gestire in un clima di condivisione e buon senso, mettendo da parte le casacche politiche di appartenenza. Nell’ottica di quella democrazia partecipativa da tanti auspicata a parole,mi sento di rilevare che queste idee nuove, non è detto che debbano pervenire dall’alto, dalla Politica, possono benissimo essere colte dal basso, da quella società civile di cui un po’ tutti si sciacquono la bocca. Purtroppo registro, da molto tempo, che la Politica non ascolta le VOCI DEL TERRITORIO, non dimostra quella curiosità né furbizia nel recepire un’idea che proviene dal basso, neanchè a scopo informativo! Continuando in questa direzione, la Politica è destinata a distaccarsi sempre di più dalla gente e quindi ritengo perdendo di vista il naturale interlocutore, portatore delle proprie prerogative. Mi auguro che qualcuno cominci a ravvedersi….e, a invertire questa tendenza: nell’interesse di tutti!

      • … chi vuol sentire senta, chi non vuole farlo non lo faccia … ma per novantanove sordi rinunceremo a trovare anche un solo fratello pronto tra quei cento? Per il momento ti chiedo un solo copia e incolla o quasi su http://comunaliavola.blogspot.com/ per rilanciare ciò che ti sta, ciò che ci sta a cuore. Chissà, magari uno fra cento sentirà! In fondo il Rinascimento fu avviato da una manciata di persone ardenti! A presto.

  14. Sera,

    scrivo per passione con lo pseudonimo di Josè Pascal (figlio del fù Mattia Pascal e Ederì Buendìa discendente del grande colonnello Aureliano Buendía) e navigando sul web mi son imbattuto felicemente nel suo interessante blog.

    Volevo segnalarLe la mia iniziativa “culturale e senza scopo di lucro” dal titolo “In Parole Semplici” http://parolesemplici.wordpress.com/mi-presento/ .

    Definisco questo blog “In parole semplici” come “una scatola di latta virtuaculturale dove vengono custoditi pensieri, ricordi e semplici storie”.

    Per avere maggiori informazioni sui contenuti trattati clicchi qui: http://parolesemplici.wordpress.com/inserisci-nella-scatola/

    Con grande piacere La invito a collaborarare e inviare i suoi preziosi contributi.

    Spero di ricevere quanto prima una letterina nella mia casella di posta inparolesemplici@gmail.com

    Resto a sua disposizione.
    Buona serata

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